Una famiglia di uomini d'affari e una terra: le origini medievali di un legame
Non sono molto comuni in Italia i casi in cui il ricordo dei legami fra un territorio geografico e la stirpe signorile che durante il medioevo lo ha posseduto e dominato si sia conservato fino ai giorni nostri, non come frutto di una curiosità erudita, circoscritta a pochi studiosi, bensi come patrimonio collettivo dell’intera popolazione che vi risiede. Il Piemonte ne possiede un esempio significativo: si tratta dell’ampio e omogeneo territorio a nord di Alba definito “il Roero ‘ per l’addensamento di luoghi un tempo dipendenti dall’omonima famiglia astigiana e ancor oggi seguiti da tale indicazione (Monteu Roero, Santo Stefano Roero etc.). Se l’individuazone dell’area complessiva si può considerare un fatto relativamente recente, il ricordo della presenza familiare è invece un segno inequivocabile di continuità, oggi sapientemente valorizzato dall’intraprendenza promozionale degli abitanti.
“Il” Roero, dunque, ma anche “la famiglia” dei Roero che in un certo senso lo presuppone. Alla ricerca di queste radici, per verificarne consistenza ed estensione, l’Autore delle pagine che seguono ha pensato così di ricostruirne le vicende seguendo l’intreccio sempre più stretto fra una storia di famiglia e una storia dei luoghi.
Storia di una famiglia di tradizione mercantile - e poi, soprattutto, finanziaria - con una schietta vocazione, comune al suo ceto, alla nobilitazione, realizzata con ingenti acquisti di castelli e di signorie.
Renato Bordone
Università di Torino
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