Presentare un libro curato dalla Famija Albèisa è un grosso impegno: si rischia di cadere nei soliti commenti di circostanza, tessendo lodi con enfasi inopportuna oppure, per non peccare di presunzione, ostentando una modestia eccessiva che potrebbe privare gli autori del giusto riconoscimento.
Nel caso di questa pubblicazione, i pericoli citati sono ancora maggiori. E questo perché ci si trova in presenza di una situazione diversa dal passato, quando l’Ente si era cimentato, con successo, nella stampa di opere simili (vedi la Guida gastronomica turistica delle Langhe d’Alba del 1963 e la Guida di Alba del 1976), oppure quando aveva affrontato argomenti specialistici relativi a personaggi e a periodi storici ben definiti e circoscritti.
Sulla base di queste esperienze e tenendo conto delle osservazioni critiche raccolte fra i lettori, si è fatto in modo che la nuova pubblicazione fosse più completa delle precedenti, per creare una fonte esauriente di notizie non solo per i turisti, ma anche per i lettori locali, desiderosi di sapere qualcosa di più in merito alla città di Alba ed al suo territorio.
Ci auguriamo di aver raggiunto lo scopo o quanto meno di essercisi avvicinati il più possibile, senza la pretesa di aver detto tutto e bene. In ogni caso la Famija Albèisa non ha inteso avocare a sé il compito di “guidare 99 il visitatore attraverso una delle più belle zone d’Italia; più semplicemente, con coraggio e buona volontà ha voluto fare una proposta, alla quale potranno sempre seguirne altre migliori.
Come nelle precedenti occasioni, saranno i lettori a giudicare. Da essi ci si attende il riconoscimento per aver tentato ancora una volta di ottemperare al meglio, con impegno, costanza e disinteresse, ai fini che lo statuto sociale si prefigge da oltre trent’anni.
Che ciò possa avverarsi lo fanno sperare il valore, la preparazione e la passione degli autori e dei collaboratori, che sono ricordati singolarmente in altra parte della guida. Ad essi vada anche la gratitudine e l’ammirazione del nostro Ente Morale e di tutti i suoi soci.
Giovanni Bressano
Presidente della Famija Albèisa
a cura di Patrizia Crippa, Giuseppe Goria
a cura di Ezio Barbieri, Marco Buccolo, Giovanni Coccoluto, Renato Fresia, Paolo Grillo, Anna Maria Nada Patrone, Francesca Quasimodo